In riferimento al question time sulla vertenza Ericsson del Ministro Poletti, spiace osservare che le dichiarazioni del Ministro del 13 settembre alla Camera dei Deputati non trovino al momento riscontro nella realtà.
1)Prendiamo atto per la prima volta, della condanna del Governo sull’atteggiamento di chiusura di Ericsson, nell’individuare strumenti alternativi ai licenziamenti;
2)Ad oggi,purtroppo, non risulta che Ericsson abbia ridotto il taglio occupazionale;
3)Infine auspichiamo che più che moral suasion occorrano fatti affinché ZTE possa assumere gran parte dei lavoratori licenziati di Ericsson, poiché sempre ad oggi, non ci risultano assunzioni significative.
Ciò che si è evidenziato palesemente,in questa drammatica vertenza, è invece proprio l’inadeguatezza del Governo, nei confronti di grandi multinazionali, che nel nostro Paese si muovono,in settori strategici,prendono commesse, fatturano, prendono finanziamenti,
non assumono, delocalizzano , licenziano ,senza dover render conto alcuno. Non crediamo che questo avvenga negli altri paesi nostri competitor.
Spiace che questa impotenza venga addirittura certificata con lettera firmata proprio dal Ministro Poletti congiuntamente al Ministro Calenda il 20 luglio scorso (prot.28/0011934/2.225).
Per noi la vertenza Ericsson non è conclusa fino a quando non si porrà fine ai licenziamenti. Auspichiamo che il Governo esca dal suo torpore e intervenga decisamente sulla politica industriale di questo Paese per creare sviluppo e non disoccupazione.
Per la Segreteria Nazionale Slc Cgil
M. Del Cimmuto – F. Tola