“È un risultato straordinario e importante, che testimonia il consenso che le proposte della Cgil incontrano nel Paese”. Così il segretario generale del sindacato di Corso d’Italia, Susanna Camusso, commenta la raccolta di oltre 3,3 milioni di firme per la campagna referendaria concernente i tre quesiti referendari che accompagnano e sostengono la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Carta dei diritti universali del lavoro’.
I referendum riguardano: la cancellazione del lavoro accessorio (voucher), la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti, una nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti.
Il Segretario Generale della SLC CGIL Bari Vito Battista sottolinea la grande partecipazione ed adesione dei lavoratori di tutta la categoria del territorio barese:
“Sono stati tre mesi di duro lavoro da parte di tutta la SLC CGIL BARI, ringrazio tutti i compagni e le compagne partendo dalle RSA/RSU che contestualmente al loro quotidiano impegno hanno partecipato attivamente alla raccolta firme, insieme ai Dirigenti Sindacali, i Delegati, i Comitati degli Iscritti, i Collaboratori, ringrazio anche le Istituzioni che hanno accompagnato la SLC in qualità di certificatori ma soprattutto il mio pensiero va a tutti gli Iscritti della SLC CGIL BARI che hanno contribuito, attraverso il loro consenso a far grande questo risultato, che è un primo passo verso la proposta di Legge di Iniziativa Popolare rappresentata dalla sottoscrizione della Carta dei Diritti Universali del Lavoro.
Con i nostri 7 presidi svolti nei luoghi maggiormente rappresentativi del Lavoro, il nostro itinerante gazebo è stato un momento di grande condivisione e partecipazione anche per tutta la cittadinanza barese, abbiamo illustrato la proposta che la CGIL sta mettendo in campo in un contesto sociale ed economico difficile, raccogliendo migliaia di firme su tutto il territorio. E’ evidente, conclude Vito Battista, che il lavoro e la dignità che da esso ne deriva sono prerogative, ormai troppo spesso dimenticate dalla politica, che al contrario dovrebbero rappresentare la base della società civile e della democrazia del nostro Paese”.