Si è tenuto in data odierna il primo incontro con le lavoratrici e i lavoratori part time di Poste di terra di Bari. Molto ampia la partecipazione che ha surclassato le più rosee aspettative con la presenza di quasi duecento lavoratori.
Alla riunione presieduta dal Segretario della SLC CGIL di Bari per il settore Poste, Vito Battista, erano presenti anche i legali della Struttura SLC CGIL di Bari, Avv.ti Santochirico Concetta e Quagliarella Tommaso oltre ai più stretti collaboratori della segreteria per il settore Poste, i compagni Nicola Di Bari, Vito Mazzeo, Antonio Bozzo , Duilio Di Rienzo e Nicla Annarumma.
Una riunione molto sentita e partecipata dalla quale è arrivato forte il grido di disperazioni e di aiuto di queste nuove identità di lavoro in Poste Italiane che hanno raccontato le loro storie di sfruttamento, di ricatto, di paura e di mancanza di speranza per proprio futuro.
E’ stato costituito un coordinamento dei part time di Poste di Bari che si prefigge l’obiettivo di amalgamare il maggiore consenso possibile nel territorio regionale e nazionale per affermare il diritto di cittadinanza ad un lavoro dignitoso in un azienda di Stato come Poste italiane che continua ad assommare utili di bilancio miliardari.
“Non illudiamoci – ha dichiarato il Segretario Vito Battista- la lotta sarà dura e complicata.
Noi non abbiamo un risposta immediata alla vostra domanda semplice e chiara di poter avere una prospettiva di vita dignitosa con un lavoro buono. Voi siete i lavoratori precari di Poste italiane.
Quei lavoratori sommersi che tutti vogliono tenere come la polvere sotto il tappeto. In linea con le battaglie della CGIL per assicurare i diritti negati ai lavoratori precari, alle finte partite IVA, ai CO.CO.PRO in un paese in cui il governo è convinto che il lavoro flessibile produce occupazione e che il lavoro si crea restringendo tutele e smantellando diritti, inizia da Bari una lunga battaglia per ridare diritti negati anche ai lavoratori part time di Poste Italiane. La flessibilità, continua il Segretario, produce profonde disuguaglianze e ha costi personali e sociali che non si possono sottacere. Costa prospettive di carriera professionale.
Costa rapporti familiari instabili. Costa fatica fisica e nervosa per il continuo riadattamento ad un nuovo contesto. Ma ancor più costa alla persona, per la sensazione rinnovata ogni giorno che la propria esistenza dipenda dagli altri. Costa la comprensione che la libertà è alla prova dei fatti una parola priva di senso.
Appunto la libertà che mai nessuno ha regalato ma che si è conquistata a costi di immani sacrifici di chi ci ha preceduto. Convinti come siamo che chi lotta può anche perdere, chi non lotta ha già perso”.
Bari, 17 marzo 2015
La Segreteria Provinciale
Di seguito, le foto dell’iniziativa: