“La notizia delle esternalizzazioni all’Opera di Roma per coro e orchestra segna la nascita violenta di un progetto che uccide i sogni, i sacrifici, gli studi e le battaglie di tutti gli artisti che fino ad ora hanno creduto che la Lirica potesse rappresentare un patrimonio culturale all’interno del quale custodire e costruire il valore del LAVORO.
Quel LAVORO che vale l’investimento di una vita e il sacrificio di una famiglia si trasforma, ancora una volta, in un brandello… È da questo punto in poi che i Teatri rischiano di essere solo contenitori di eventi e le Fondazioni Lirico Sinfoniche un doloroso e romantico ricordo.”