Nato il contratto collettivo call center “outbound”

0

Sindacati e Assotelecomunicazioni-Asstel, Assocontact  firmano il contratto collettivo per i collaboratori “in outbound”. Previsto compenso minimo garantito, garanzia di continuità occupazionale e copertura per lunghe malattie.
L’accordo rappresenta un’importante novità nel panorama delle relazioni industriali, stabilendo una piattaforma di regole, diritti e welfare per lavoratori non subordinati su cui il comparto potrà basare il suo modello di sviluppo. In particolare tre sono gli aspetti qualificanti.

In primis il nuovo contratto stabilisce un compenso minimo garantito rapportato al contratto Tlc, uguale per tutti i lavoratori e valevole su tutto il territorio nazionale, prevedendo la possibilità di incrementare i guadagni attraverso il raggiungimento degli obiettivi prefissati (in sostanza le provvigioni). Viene assicurata, inoltre, una garanzia di continuità occupazionale stabilendo un meccanismo di prelazione attivabile dal collaboratore.

In pratica ci sarà una graduatoria, alla quale il collaboratore a progetto può chiedere di tornare ad iscriversi ogni qual volta scade il suo contratto, alla quale un’azienda potrà attingere nel caso in cui abbia necessità di assumere personale a tempo determinato o indeterminato. Naturalmente il collaboratore può anche scegliere di non aggiornare la propria graduatoria e, al terzo rifiuto di lavoro su chiamata, può uscirne o finire in fondo alla lista.

Infine è prevista l’istituzione di un ente bilaterale, che sarà finanziato in misura diversa da aziende e collaboratori, con la finalità di offrire coperture economiche in caso di malattie di lunga durata e di gravidanza, salvaguardando così le eventuali assenze dal lavoro di questi collaboratori. L’ente dovrebbe occuparsi anche di formazione.

Comments are closed.