Il giorno 10 ottobre scorso è ripreso il confronto all’ interno dell’osservatorio produzione culturale presieduto dall’Assessore Silvio Maselli. In tale occasione la Cgil ha espresso il proprio dissenso nei confronti di quanto l’amministrazione ha annunciato in questa sede.
L’osservatorio, chiesto proprio da CGIL per aprire un momento di confronto fondamentale tra le strutture che rappresentano i lavoratori e gli operatori del settore cultura e spettacolo e l’amministrazione cittadina, è stato trasformato in luogo per ratificare decisioni già prese e non più modificabili.
L’assessore ha annunciato una serie di decisioni sulle quali CGIL e SLC avevano già espresso sin da luglio dissenso accompagnato da precise proposte a sviluppo del settore ed a tutela dei lavoratori, nessuna delle quali è stata tenuta in considerazione.
Lo scenario, annunciato il 10 e precisato ieri con la pubblicazione del bando per distribuire le risorse relative alla produzione culturale e spettacolare del 2016,
prevede:
– Bando sulla produzione 2016 emesso con grave ritardo e con tempistiche inadeguate (scade il 21 novembre, e fornisce solo 15 giorni di tempo per la compilazione rispetto ai 30 giorni canoni previsti);
– Risorse drasticamente ridotte sullo spettacolo dal vivo (130.000 euro a fronte dei 300.000 assegnate lo scorso anno, e che pure rappresentavano già un taglio rispetto agli anni precedenti);
– Assegnazioni che, private di controlli e tempistiche adeguate avvantaggerà, ancora una volta, gli operatori amatoriali rispetto a quelli professionali, decurtando tutele e diritti di chi lavora nel settore secondo i criteri previsti dalla legge;
– Assenza di prospettive sulla determinazione delle risorse relative al prossimo anno (secondo il regolamento da determinare entro questo mese);
– Assenza di qualunque prospettiva sull’apertura di un tavolo con le parti sociali relativo al piano strategico delle politiche culturali della città metropolitana, come dalla nostra organizzazione già richiesto sin da febbraio;
Cgil ed Slc continuano ad essere fortemente critici rispetto al merito e al metodo con quale ancora una volta si affrontano temi delicati per lo sviluppo dell’intera aerea metropolitana ma soprattutto temi che stanno direttamente al valore del LAVORO e del livello di tutele delle persone.
La partecipazione non può in alcun modo tradursi in supina acquiescenza di decisioni preordinate e unilaterali.
Pertanto saranno le assemblee dei lavoratori del settore a decidere quali iniziative mettere in campo rispetto.
M. L. BUCCI