Si sono svolte oggi 22/02/2017, nei luoghi di lavoro simbolo del capoluogo barese La Gazzetta del Mezzogiorno e la sede regionale RAI, le due iniziative firmate CGIL BARI sulla Campagna Referendaria “Con2SI”.
“E’ stato importante oggi poter entrare in questi importanti luoghi di lavoro per testimoniare con i lavoratori su quanto, i quesiti referendari concernenti abrogazione dei Voucher e Responsabilità solidale sugli appalti, possano incidere positivamente rispetto la totale precarietà ormai palpabile nella nostra società e nella sua stessa quotidianità.” afferma il Segretario Generale Slc CGIL Bari Vito Battista.
La Segretaria della Camera del Lavoro di Bari Gigia Bucci, insieme al Segretario Generale CGIL Puglia Giuseppe Gesmundo, ha ringraziato la testimonianza che ha portato la Segretaria Gianna Fracassi presenziando alle iniziative odierne e dichiara:
“L’abrogazione dei Voucher potrà essere un passo fondamentale nel mondo del lavoro, visto il corto circuito che essi stessi hanno creato rispetto le forme contrattuali previste dal nostro ordinamento. I quesiti referendari sono soltanto una parte del rinnovamento che la CGIL ha elaborato per il mondo del lavoro attraverso la Carta dei Diritti Universali del Lavoro.”
Gianna Fracassi, Segretaria CGIL conclude:
“E’ giusto sottolineare l’importanza che il quesito referendario sulla responsabilità degli appalti può avere nel sistema attuale. Ad oggi in questo meccanismo di appalti e subappalti girano miliardi di euro e paradossalmente se un lavoratore di una ditta appaltante resta senza lavoro e senza retribuzione non può far nulla, non sa a che azienda rivolgersi per far valere i propri diritti fomentando quindi un disagio sociale che ad oggi è generalizzato. Sui Voucher il nostro centro Studi ha quantificato relativamente all’utilizzato degli stessi un rapporto 2:4,5 , ovvero ogni 2 Voucher registrati ce ne sono 4,5 occultati, evidenziando pertanto il fallimento di un Sistema che veniva proclamato come risolutore del lavoro nero.
Ad oggi purtroppo, con un fine e minuzioso processo comunicativo sono riusciti a far credere alla gente che i diritti sono privilegi per pochi, alimentando pertanto la cosiddetta “guerra tra poveri”. Questi 2 Referendum non sono i Referendum della CGIL bensì sono l’opportunità, non solo per i lavoratori tutti, ma anche di tutti gli italiani per riacquistare un pezzo della loro democrazia. Ed è per questo che non ci bastano le circa 42.000 assemblee svolte in tutta Italia per la raccolta firme della scorsa estate, continueremo ad andare nei luoghi di lavoro prima e poi nelle piazze, per le strade, nelle vie e soprattutto nelle periferie per portare gli Italiani a votare SI per i Referendum Popolari per il Lavoro”.