Care compagne e compagni,
venerdì 10 giugno 2016 si è svolto presso la Sede Regionale della CGIL l’attivo Unitario Regionale di POSTE. E’ stata un’importante e prolifica esperienza di condivisone, che oltre ad essere necessaria visto l’attuale contesto, ha messo a frutto e in luce il valore unitario delle nostre battaglie.
Divisi perdiamo e insieme vinciamo.
10 giugno 2016
Gli Attivi Unitari di Puglia esprimono netta contrarietà sulla scelta unilaterale del Governo di privatizzare quello che resta della più grande Azienda di servizi del nostro Paese, con l’unica finalità di fare cassa per arginare la voragine del debito pubblico. L’ulteriore 35% di Poste Italiane passerà sotto il controllo di Cassa Depositi e Prestiti, il 30% resterà nelle mani del Ministero Economia e Finanza, ma destinato, a breve, ad una ulteriore collocazione in borsa. Il restante 35% della proprietà già venduto, anzi svenduto, lo scorso ottobre. In sostanza, il Governo smantella con grande disinvoltura e a poco prezzo un importante pezzo del patrimonio pubblico al servizio della collettività, quella più debole, indifesa, cercando di destare il minor clamore possibile per creare disinteresse e indifferenza della Politica, dei mass media, delle Pubbliche Istituzioni. Ricordiamo che Poste Italiane svolge ancora oggi un servizio a connotazione sociale. Essa è radicata in ogni avamposto dello Stato, anche il più periferico, ancora percepita come presidio istituzionale presente ovunque. La totale privatizzazione e quotazione in borsa consegnerà l’Azienda alle crude logiche della speculazione finanziaria e del profitto e siamo certi che di quella identità sociale in poco tempo non ne rimarrà più traccia
Scelta incomprensibile da parte del Governo, in quanto Poste Italiane è una importante realtà d’impresa, un asset infrastrutturale strategico per il nostro Paese, risanata nei conti grazie ad un duro processo di trasformazione e razionalizzazione di professioni e strutture in piedi da oltre quindici anni e con avanzi di esercizio consolidati nel tempo, quantificabili in centinaia e centinaia di milioni di euro di cui lo stesso Ministero del Tesoro dovrà privarsi in futuro a causa dei mancati introiti da dividendo per mancanza di quote azionarie. Poste Italiane, retaggio di inefficienza del più fulgido periodo di prima Repubblica, costituisce l’esempio tangibile del risanamento di un pezzo importante della Pubblica Amministrazione, quella che tutti, solo a parole, vorrebbero realizzare.
Che ne sarà degli oltre 140.000 dipendenti, veri artefici di questo successo imprenditoriale. Che ne sarà dei servizi resi ai cittadini, soprattutto a quelli inseriti nelle fasce più a rischio della Società e nelle zone più disagiate e marginali del Paese?
Pretendiamo una risposta perché questi interrogativi ci inquietano non poco.
Un Sindacato moderno, responsabile non può rimanere indifferente, silente rispetto ad un simile scempio che si sta consumando sotto gli occhi di tutti, né limitarsi a governare le tragiche ricadute negative in termini occupazionali che una simile strategia produrrà.
Nei prossimi giorni partirà in Puglia un ennesimo pesantissimo piano di ristrutturazione che coinvolgerà la logistica e il settore postale in generale, piano che metterà ulteriormente a dura prova un contesto produttivo già di per sé martoriato da una crisi mondiale dei volumi di posta tradizionale. Nonostante i diversi accordi sottoscritti e necessari a mettere in protezione l’intera Divisione PCL, gli Attivi denunciano il non rispetto da parte aziendale degli impegni assunti. Si registra un’azione datoriale volta a concentrarsi unicamente sui tagli e riduzione dei costi del personale, ma che non mostra alcuna attenzione su tutta quella parte riferita agli investimenti, alla dotazione tecnologica, mezzi meccanici che restano obsoleti, pericolosi, inadeguati. Per tali ragioni il nuovo modello di recapito in tutte le Regioni in cui è partito ha mostrato limiti preoccupanti, creato caos organizzativo, annientato quello che di buono oggi il servizio di recapito offre ai cittadini. Pertanto, gli Attivi di Puglia alimenteranno tutta la propria opera di pressione al fine di scongiurare la cronaca di un fallimento annunciato.
Non da meno rilevano le tensioni che si registrano nella Divisione Finanziaria di Mercato Privati: carenza di personale, pressioni commerciali, continui distacchi, formazione e colloqui gestionali pianificati di frequente oltre il normale orario di servizio, difficoltà sempre più marcate nella gestione dell’istituto contrattuale delle Ferie, di cui l’Azienda si sta gradualmente impossessando, clima che si altera giorno dopo giorno, Relazioni Sindacali prive di sostanza vera e non improntate a lealtà reciproca, sono queste solo alcune delle motivazioni che impediscono un corretto e soprattutto produttivo esplicitarsi dell’azione manageriale sul territorio.
Gli Attivi Unitari, pertanto, in ragione della netta contrarietà rispetto alle decisioni del Governo sulla totale privatizzazione di Poste Italiane e di tutte le restanti motivazioni sopra esposte, danno mandato alle Segreterie Regionali di formalizzare le procedure a contrasto, conflittuali, previste a livello ordinamentale e da CCNL, con azioni di lotta che si sostanzieranno nel blocco delle prestazioni aggiuntive e straordinarie nel settore Recapito e Mercato Privati, con annessa valutazione sulla proclamazione di una giornata di sciopero generale regionale. Resta inteso il coinvolgimento dei Parlamentari, Politici, Pubbliche Istituzioni, mass media, Associazioni Consumatori, Collettività Sociale tutta, a supporto della vertenza.
Venerdì pomeriggio, a margine della riunione delle OO.SS., siamo stati impegnati all’Hotel Excelsione a BARI per l’incontro con i parlamentari e politici locali.
Sono intervenuti:
On Massimo Cassano sottosegretario al lavoro
On. Dario Ginefra Pd
Sen. Dambrosio Lettieri COR
Cons. Reg. Caracciolo
Dopo aver espresso le nostre opinioni e la nostra idea assolutamente contraria all’ulteriore privatizzazione di Poste abbiamo ricevuto da parte dei politici presenti la disponibilità a seguire il nostro percorso nel prossimo periodo. Gli onorevoli e il senatore si sono dichiarati disponibili per presidiare su Roma un percorso comune insieme agli altri parlamentari del territorio nazionale di cui dovessimo intercettare la disponibilità.
Ancora vi informiamo che abbiamo provveduto ad inviare in azienda le procedure ex art 17 CCNL per apertura conflitti di lavoro su MP e PCL e ci hanno già convocato per la giornata di domani che è sabato. Una cosa inconsueta che dimostra la volontà dell’azienda di andare fino in fondo. Nostra intenzione è quella di andare ad uno sciopero regionale su tutti i settori e di mettere in campo ogni iniziativa a contrasto delle scellerate azioni messe in campo dall’azienda.
La lotta si fa dura. E i duri balleranno.
Di seguito inseriamo i link dei protocolli, redatti dalle Segretarie Regionali frutto dell’Attivo ed inviati all’azienda: