«Essere o non essere, avere o non avere, lavoro o non lavoro»
L’assemblea generale di CGIL Bari si apre con la pièce teatrale di Vito Signorile.
Apre il dibattito Gigia Bucci Segretaria Generale CGIL BARI:
«Non basta una legge contro il caporalato così come non basta l’abolizione di uno strumento sia pure odioso come quello dei voucher per ripristinare la legalità. La nostra battaglia per dare dignità al lavoro continua e la nostra bussola rimane sempre la Carta dei Diritti.
Noi consideriamo la cultura in tutte le sue componenti come un potente fattore di sviluppo del territorio e riteniamo che non sia possibile continuare a tirare a campare. Occorre finalmente prendere coscienza della necessità di costruire strategie e sinergie in grado di superare la frammentazione attuale e di affrontare il mercato con possibilità di crescita. E’ arrivato il momento che le Istituzioni aprano una discussione con oggetto la Cultura ed i suoi interlocutori principali, anche attraverso la realizzazione di un’ Osservatorio Metropolitano delle Politiche Culturali in modo da poter rimodulare tutti insieme un settore di auto sostenibile.
Allo stesso tempo anche l’Università può iniziare a creare percorsi formativi sulle tematiche culturali.»
La Segretaria Gigia Bucci conclude il suo intervento citando Alfredo Reichlin ricordando un pensiero del giornalista e politico barlettano recentemente scomparso estratto da “La politica nel mondo nuovo”:
«Siamo di fronte ad un vero e proprio cambiamento d’epoca: diventa difficile affrontare i problemi che ci assillano se non si parte dal fatto che gli attuali strumenti (materiali e culturali) di formazione
delle idee e di governo del mondo sono diventati in larga misura anacronistici. Ed è difficile correggerli o crearne altri senza misurarsi con l’avvento di una nuova umanità, la quale tende a esprimere nuovi valori e bisogni. Sono quindi le cose che ci impongono di uscire da vecchie dispute e di alzare lo sguardo per cercare di elaborare un pensiero critico più adeguato. Sta diventando matura l’esigenza di ripensare il destino delle nostre società»
Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, presente all’assemblea generale di CGIL Bari
«Ho sostenuto la CGIL, firmando i referendum, perchè voi mi avete insegnato che l’immensa complessità normativa può diventare un limite ai diritti dei lavoratori. Ci hanno messo gli uni contro gli altri, come facevano i vecchi padroni, per dominarci meglio. Invece noi ci ritroviamo qui, perchè la politica, il sindacato, la cultura mantengono liberi gli individui e tengono unita la comunità»
Pino Gesmundo, Segretario Generale CGIL PUGLIA dichiara:
«Dobbiamo cercare di toglierci quel vecchio vizio di non utilizzare le risorse disponibili. Non possiamo permetterci di non usufruire di queste opportunità. In Puglia abbiamo investito su cultura e turismo spesso però non andando nella direzione di costruzione di un modello. Occorre una visione che metta in piedi un circuito di tutte le nostre potenzialità dai castelli all’enogastronomia. Non si può lavorare a spot e non ci si può affidare solo a privati»
Walter Pagliaro, regista di punta del Teatro Piccolo di Milano nonché tra i più sofisticati ed originali artisti del teatro italiano, originario di Conversano, interviene all’Assemblea Generale:
«La situazione degli artisti sotto il profilo delle tutele è pessimo. Il segmento relativo al Teatro di Prosa presenta un tasso di disoccupazione pari al 70% circa.
C’è una strategia sottesa che ridimensiona fortemente l’umanesimo. Io penso, invece, che l’essere umano e le società non possano farne a meno. Non demonizzo lo sviluppo scientifico ma ci ritroveremo in futuro dentro società in cui gli esseri umani saranno sempre più ridimensionati a strumenti. Mentre il mondo si fa più complesso, le capacità di comprenderlo si fanno più povere. Bisogna proteggere le conoscenze che nutrono la libertà di parola e l’autonomia del giudizio.»
Conclude l’Assemblea Generale CGIL BARI, la Segretaria CGIL Susanna Camusso:
« Noi abbiamo scelto di esserci attraverso un piano di lavoro e non con uno slogan. Ci siamo letteralmente stufati del provincialismo con il quale vengono gestite le eccellenze del nostro Paese. La Cultura del nostro Paese è un’eccellenza, motivo per il quale è errato definire l’impiego di risorse nella Cultura come una spesa, perché per noi questo è un investimento.
I beni culturali non sono una risorsa da sfruttare ai fini del profitto, è il nostro paese ad avere la cultura nel suo dna» .
(fonte: CGIL BARI- Slc CGIL BARI)